La TECNICA CRANIOSACRALE è una tecnica molto dolce e costituisce une delle tecniche di cui si può avvalere l'operatore di Kinesiologia Applicata poichè , in quella sezione, abbiamo visto che uno dei 5 elementi fondamentali dell'approccio kinesiologico fa riferimento al "RESPIRO CRANIOSACRALE" e al LIQUIDO CEFALORACHIDIANO O LIQUOR.
Il Liquor viene prodotto all'interno dei ventricoli del cervello e protegge il cervello stesso ed il midollo osseo: viene riprodotto continuamente a ricircolo in una quantità di circa 150ml e quando fuoriesce dai ventricoli provoca un'onda lungo tutto il corpo che ha un ritmo di crca 6-8 secondi; questa onda provoca dei movimenti impercettibili su tutto il corpo fino ad arrivare ai piedi (provocandone un movimento di rotazione verso l'esterno e verso l'interno) ed interessando in questo movimento, non solo i muscoli e le fascie del corpo, ma anche tutto il sistema scheletrico.
LA TECNICA CRANIOSACRALE PREVEDE L'ASSECONDARE E STIMOLARE L'ONDA PROVOCATA DALLA FUORIUSCITA DEL LIQUIDO CEREBROSPINALE: compito dell'operatore è quello di individuare quando l'onda risulta essere bloccata e provvedere a sbloccarla attraverso dei così detti STILL POINT, si tratta quasi di opporre forzatamente un blocco al liquor, che nel frattempo si accumula come in una diga e poi, tornando a lasciare libero il punto, il liquor riprende la sua fuoriuscita con maggior vigore e forza e l'onda che ne risulta è ancora più forte.
LA TECNICA NON E' ASSOLUTAMENTE INVASIVA poichè il tocco che viene apportato è mediamente di 5 grammi, è come avere sul corpo la busta di una lettera o una moneta di 5 centesimi, ed è proprio questo tipo di tocco che permette di percepire il respiro craniosacrale, il suo movimento, la sua onda....questa percezione deve essere tra l'altro separata dal ritmo cardiaco e dal ritmo respiratorio del cliente per cui LA TECNICA RICHIEDE UNA GRANDE CONCENTRAZIONE E SILENZIO DURANTE LA SEDUTA e prevede il silenziamento dei cellulari per non essere distratti.
In studio viene applicato il PROTOCOLLO DI UPLEDGER, dal nome dello studioso che cominciò ad interessarsi di questa tecnica quando, durante delle operazioni chirurgiche alla colonna vertebrale, notò che il midollo osseo era pervaso da un'onda dal ritmo regolare e ne risal' alla causa.
Questa tecnica prevede che il cliente sia in posizione supina ed in abbigliamento intimo poichè è molto importante per l'operatore poter aderire alla cute del cliente stesso con i propri polpastrelli e/o con tutto il palmo della mano: possibilmente, durante il trattamento, L'OPERATORE NON DEVE PERDERE IL CONTATTO FISICO CON IL CLIENTE MENTRE SI SPOSTA TRA I VARI DISTRETTI CORPOREI.
DESCRIZIONE DELLA SEDUTA DI TECNICA CRANIOSACRALE.
IL PROTOCOLLO COMPLETO PUO' ANCHE DURARE FINO AD UN'ORA E MEZZA pertanto cliente ed operatore devono prevedere un lasso di tempo congruo per il lavoro migliore: all'inizio l'operatore pone una mano sul diaframma del cliente in maniera delicata ed entra nel ritmo respiratorio del cliente, dopodichè le mani dell'operatore scenderanno sulle anche, quadricipiti, ginocchia del cliente percependo il movimento di apertura e chiusura dall'esterno verso l'interno e viceversa. Successivamente le mani dell'operatore si posizionano sulle caviglie del cliente e qui viene apportato il primo still point, bloccando il movimento delle gambe per circa 40 secondi (il cliente ha subito una reazione anche a livello di viso) per poi tornare a liberare il movimento delle gambe stesse che risulterà essere molto più ampio.
Successivamente l'operatore pone una sua mano sotto il sacro ed il coccige del cliente e l'altra a livello della terza-quarta vertebra lombare, anche qui viene apportato un nuovo still pont ed un terzo still point viene apportato rimanendo con una mano a livello sacro-coccige e l'altra mano su una cresta iliaca e l'avambraccio sull'altra cresta: questa parte libera tutta l'articolazione del bacino e tutta la zona lombare e sacrale.
A questo punto comincia una nuova fase del trattamento attraverso delle cosi dette tecniche intermedie: queste tecniche servono per lo SBLOCCO DEI 3 DIAFRAMMI, il diaframma pelvico, il diaframma respiratorio ed il diaframma toracico ed in questa fase l'operatore è guidato dalle fascie stesse del cliente a livello dei visceri, diaframma e zona toracica. Qui si lavora su tutti i visceri, intestino, stomaco. fegato, vescica biliare.
Dopo questa fase, comincia l'ultima parte del protocollo che prevede lo sblocco della movimentazione delle ossa craniche percependone i movimenti bloccati e provvedendo a sbloccarli con degli still point sui singoli movimenti bloccati: in questa parte si lavora sull'osso ioide (a livello del collo, è l'unico osso dello scheletro che non è collegato alle altre ossa), occipite, osso frontale, ossa parietali, sfenoide, ossa temporali, articolazione temporo-mandibolare fino all'ultimo still point sui ventricoli del cervello dove viene prodotto il liquor.
DURANTE IL TRATTAMENTO IL CLIENTE PUO' ANDARE IN UNO STATO DI "UNWINDING": questo significa che il cliente va in uno stato alterato di coscienza ed il suo corpo comincia a fare dei movimenti inconsci che è compito poi dell'operatore assecondare e favorire. Unwinding vuol dire "srotolamento" il corpo del cliente si srotola con questi movimenti, è come vedere un filo elettrico attorcigliato che si torna ad allungare , durante il trattamento il corpo va a recuperare delle memorie di traumi fisici e/o emotivi di cui si vuole liberare attraverso questi movimenti che possono diventare anche molto forti ed ampi. Qui è importante la capacità dell'operatore di saper gestire questa liberazione emotiva, dove il cliente può cominciare anche a piangere, urlare, respirare in maniera molto ampia e con maggior frequenza, battere pugni ecc... (in studio ho tenuto nel 2019 per la prima volta un CORSO DI UNWINDING per la gestione dei rilasci emozionale) ricordando sempre che il fisico rilascia solo ciò che non è più funzionale rimanga bloccato per la crescita della persona. E' IMPORTANTE PREAVVISARE IL CLIENTE DELLA POSSIBILITA' DI ANDARE INCONTRO ALL'UNWINDING E CHE E' LIBERATORIO, NORMALE E SALUTARE e durante questa fase il cliente può avere anche delle immagini che gli arrivano inerenti a ricordi passati.
PROBLEMATICHE PER CUI E' UTILE LA TECNICA CRANIOSACRALE.
- problematiche articolari, si interviene sull'apparato scheletrico in maniera dolce;
- recupero da traumi fisici in abbinamento o in alternativa al linfodrenaggio;
- adatto per le donne in gravidanza per le problematiche inerenti questa fase (dolori di schiena, pesantezza gambe, umore);
- problemi mestruali;
- problemi a livello di intestino, stomaco, fegato, vescica biliare;
- mal di testa, vertigini, sinusiti, Sindrome di Meniére, acufeni;
- prima e dopo a qualunque intervento a livello dentale per le ripercussioni sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale;
- miglioramento della postura fisica;
- traumi emotivi ,attraverso il rilascio emozionale ed un unwinding indotto;
- insonnia, stati d'ansia, attacchi di panico;
- può essere fatto ai neonati e bambini piccoli che possono aver difficoltà a dormire e/o sono "agitati";
- semplicemente come tecnica di rilassamento e scarico stress.
Presso lo studio sarà possibile individuare, attraverso i test kinesiologici, se la tecnica può essere il primo approccio per la risoluzione delle problematiche descritte dal cliente oppure se una seduta può essere inserita all'interno di un percorso che preveda la sovrapposizione/alternanza con altre tecniche eseguite.